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FINANZIAMENTO A FONDO PERDUTO – RESTO AL SUD agg.to 2023 (2022-2021-2020): COME FUNZIONA E COSA DEVI SAPERE.

Resto al Sud – bando INVITALIA, aggiornato al 2023.

Il bando “Resto al Sud” è un’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico italiano per supportare la creazione di nuove imprese nelle regioni del Mezzogiorno. Il bando è stato lanciato nel 2014 e finanzia progetti imprenditoriali che abbiano come obiettivo la creazione di nuovi posti di lavoro e la crescita economica delle regioni del Mezzogiorno.

Condizioni principali del bando Resto al Sud:

Le agevolazioni sono rivolte agli under 56 (56 anni non compiuti) che:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), nelle isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri (guarda l’elenco delle isole)

OPPURE

  • trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento

FINANZIAMENTO A FONDO PERDUTO: ALCUNE NOVITÀ

Le novità del Decreto Rilancio (D.L. 19 maggio 2020, n.34), convertito con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2020, n.77

L’art. 245 del Decreto Rilancio prevede per le imprese di Resto al Sud un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno circolante:

  • 15.000 euro per le attività svolte in forma di ditta individuale o di libera professione esercitata in forma individuale
  • 10.000 euro per ogni socio, fino ad un massimo di 40.000 euro, per le attività esercitate in forma societaria

É possibile ricevere il contributo a condizione di aver completato il programma di spesa ammesso alle agevolazioni e di essere in regola con il pagamento delle rate del finanziamento bancario e con gli adempimenti previsti dalla normativa. Per ulteriori informazioni, vai alla sezione “Per le imprese beneficiarie”.

CHE IMPORTI PUOI RICHIEDERE

Con la conversione in legge del Decreto Rilancio, all’art. 245 bis sono state introdotte ulteriori novità.

In particolare:

  • per le sole imprese esercitate in forma individuale (con un solo soggetto proponente) il massimale di spesa è stato elevato a 60.000 euro;
  • per tutte le iniziative imprenditoriali il nuovo mix di agevolazioni, sempre pari al 100% del programma di spesa ammesso, prevede il 50% di contributo a fondo perduto e il 50% di finanziamento bancario agevolato (tutti gli interessi vengono finanziati, anch’essi, da resto al Sud);
  • Resta fermo che, in caso di presenza di più persone, Resto al Sud copre sempre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Ultimi aggiornamenti:

  • Il bando “Resto al Sud” è stato recentemente rifinanziato con una dotazione di 100 milioni di euro per il triennio 2021-2023.
  • È stata introdotta la possibilità di richiedere il finanziamento anche per progetti di trasformazione digitale delle imprese.
  • Il bando prevede una maggiore attenzione alle attività che promuovono la green economy e il contrasto al cambiamento climatico.

L’incentivo Resto al Sud SI RIVOLGE A:

  • imprese costituite dopo il 21/06/2017
  • imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria)

Inoltre, fermo restando quanto sopra elencato, possono chiedere i finanziamenti:

  • i liberi professionisti ( in forma societaria o individuale ) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga* a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche)
    *È considerata analoga un’attività con codice Ateco non identico fino alla 3° cifra di classificazione delle attività economiche.

COSA PUOI FARE: Quali sono i settori ammessi dal bando?

  • Attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca
  • Fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • Turismo
  • Commercio
  • Attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

COSA NON PUOI FARE: Quali attività sono escluse dalle agevolazioni?

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole. A seguito dell’estensione dell’ambito di applicazione di Resto al Sud, sono state ricomprese tra le attività ammissibili quelle afferenti alla sezione M della classificazione Ateco – attività professionali, scientifiche e tecniche – e alla sezione G della classificazione Ateco – commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Restano, pertanto, escluse dalle agevolazioni le sole attività economiche rientranti nella sezione A della classificazione Ateco – Agricoltura, silvicoltura e pesca, ad eccezione della divisione 3 – Pesca e acquacoltura.

COSA PUOI FINANZIARE?

  • NON puoi acquistare beni usati? I beni devono essere nuovi di fabbrica.
  • L”acquisto di automezzi, imbarcazioni, natanti? È consentito soltanto se strettamente necessari alla produzione di beni o all’erogazione dei servizi indicati nel progetto imprenditoriale (a titolo meramente esemplificativo: imprese edili, di pulizia, ristorazione ambulante, ecc…); non sono ammissibili quelli destinati ad attività consulenziali e/o libere professioni. È necessario, nella fase di rendicontazione del programma di spesa (sia in caso di 1 Sal che di Sal a Saldo), dimostrare la proprietà dello stesso, con idonea documentazione a supporto (certificato di proprietà e libretto di circolazione, ecc…).
  • È consentito l’acquisto di prefabbricati sottoforma di acquisto di pagode, spazi prefabbricati, anche modulari, purché di dimensione contenuta, destinati ad attività stagionali e quindi interamente smontabili con garanzia del perfetto ripristino dei luoghi, o realizzate all’aperto (ad es. come spogliatoi per centri sportivi). Tali investimenti sono annoverabili nella macrovoce impianti, macchinari ed attrezzature.

  • Sono finanziabili le opere edili se riguardano l’adeguamento della sede aziendale alle esigenze produttive/organizzative dell’attività proposte, nel limite massimo del 30% del programma di spesa complessivo. Rientrano tra le opere edili di ristrutturazione anche quelle volte alla separazione degli spazi interni del locale e/o alla creazione di nuovi vani, effettuati tramite la realizzazione di pareti in cartongesso, pareti mobili ancorate al suolo, etc…; non rientra, invece, nella macro voce di spesa Opere Edili l’utilizzo di armadi o altri mobili volti a delimitare gli spazi interni: tali beni rientrano nella macrovoce B (Impianti, macchinari, attrezzature e arredi). Infine, rientrano tra le opere di ristrutturazione quelle relative ai basamenti e agli impianti connessi ad attrezzature da installare a cielo aperto, come ad esempio i campi sportivi, gli impianti di autolavaggio, ecc…

  • È finanziabile la creazione di un sito web purché il sito sia legato alle esigenze produttive/gestionali o promozionali dell’impresa.

  • Sono finanziabili le spese pubblicitarie e promozionali inserite tra le spese per il capitale circolante, le spese pubblicitarie contabilizzate tra i costi di esercizio. A titolo esemplificativo, sono ammissibili: volantini, brochures, cartelloni pubblicitari, biglietti da visita etc. Non sono ammissibili, invece, le spese pubblicitarie che si configurano come investimenti di durata pluriennale e che vengono iscritte tra le immobilizzazioni come, ad esempio, la redazione di piani promozionali di marketing, i video pubblicitari et similia.

  • IMPORTANTE: NON Sono ammissibili le spese sostenute prima della presentazione della domanda. I requisiti di accesso alla misura stabiliscono che il progetto imprenditoriale debba essere avviato solo dopo la presentazione della domanda. Sono quindi ammissibili le spese effettuate in data successiva alla presentazione della domanda (comprese anche le fatture di acconto) e intestate al soggetto proponente. Per le domande presentate da persone fisiche sono ammissibili le spese sostenute dopo la costituzione dell’impresa/società o apertura della P.IVA, in caso di libera professione.

COSA NON PUOI FINANZIARE: Quali spese sono escluse dalle agevolazioni?

Le agevolazioni non coprono le seguenti spese:

  • beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback
  • beni e servizi di proprietà di uno o più soci del beneficiario nel caso di soci persone fisiche, anche dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado
  • investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature
  • il cosiddetto “contratto chiavi in mano”
  • commesse interne
  • macchinari, impianti e attrezzature usati
  • spese notarili, imposte, tasse
  • acquisto di automezzi, tranne quelli strettamente necessari al ciclo di produzione o destinati al trasporto in conservazione condizionata dei prodotti
  • acquisto di beni di importo unitario inferiore a 500 euro, ad eccezione delle spese afferenti al capitale circolante (per dettagli vedi FAQ successiva)
  • progettazione, consulenze ed erogazione delle retribuzioni ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse
  • scorte, tasse e imposte (l’IVA realmente e definitivamente sostenuta dal soggetto beneficiario è una spesa ammissibile solo se non è da egli stesso recuperabile)

VINCOLO TEMPORALE

  • I beni agevolati sono vincolati all’esercizio dell’attività per minimo 5 anni successivi al completamento del programma di spesa e comunque non prima della completa restituzione del finanziamento bancario (8 anni). I beni agevolati non possono essere trasferiti dalla sede aziendale, né alienati o destinati a usi diversi per lo stesso vincolo.

LA DOMANDA: COME VIENE VALUTATA

Quanto dura la valutazione della domanda?

Circa due mesi. Normalmente l’esito della valutazione viene comunicato via PEC entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda. I tempi possono essere più lunghi in presenza di carenze progettuali e/o documentali.

Come si svolge la valutazione?

La domanda viene valutata da Invitalia in due fasi: la prima serve a verificare il possesso dei requisiti, la seconda prende in esame le competenze dei soci e la fattibilità economico-finanziaria del progetto.

È previsto un colloquio di valutazione?

Sì, tutti i componenti del team imprenditoriale devono sostenere un colloquio con gli esperti di Invitalia, tramite Teams. Se anche un solo socio non partecipa al colloquio, la domanda viene respinta.

La valutazione serve a formare una graduatoria delle domande?

No, non c’è nessuna graduatoria. Ogni domanda viene valutata indipendentemente dalle altre e viene ammessa sulla base dei punteggi.

In cosa consiste la comunicazione dei motivi ostativi?

Durante la valutazione possono emergere carenze o criticità (ad esempio: la domanda non rispetta tutti i requisiti di accesso o i punteggi assegnati per i singoli criteri di valutazione non sono sufficienti a renderla ammissibile). In questo caso Invitalia ti comunica quali sono i motivi ostativi all’accoglimento della domanda: puoi rispondere entro 10 giorni con delle controdeduzioni scritte, che comportano un supplemento di istruttoria. Se le informazioni fornite consentono di superare le criticità, Invitalia ti invia la comunicazione di esito positivo. In caso contrario, ti viene comunicata la non ammissibilità della domanda.

IL BUSINESS PLAN RESTO AL SUD:

In riferimento al Bando resto a Sud devi tenere a mente una cosa molto importante:

Per partecipare al bando “Resto al Sud”, le imprese devono presentare un business plan dettagliato che descriva il progetto imprenditoriale e le relative spese previste. Inoltre, è necessario fornire una descrizione del mercato di riferimento, della concorrenza e della strategia di marketing.

Il bando prevede due fasi di selezione: una prima fase di valutazione del progetto imprenditoriale, che verrà effettuata da una commissione di esperti, e una seconda fase di valutazione delle risorse umane e finanziarie dell’impresa. In base ai risultati di queste due valutazioni, verranno selezionate le imprese che riceveranno il finanziamento.

È importante sottolineare che le imprese che ricevono il finanziamento devono impegnarsi a mantenere la sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno per almeno cinque anni dalla data di erogazione del finanziamento. In caso contrario, potranno essere previste delle penali.

In conclusione, il bando “Resto al Sud” rappresenta un’opportunità importante per le imprese del Mezzogiorno di sviluppare progetti imprenditoriali innovativi e di ottenere un finanziamento per la realizzazione di questi progetti. Tuttavia, è importante essere ben preparati e fornire un business plan dettagliato e completo per avere maggiori possibilità di successo nella fase di selezione.

Immagino tu abbia ancora molte domande da porre e molti dubbi da sciogliere

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